L’Osservatorio all’inaugurazione del Museo del Mare Darwin-Dohrn

Napoli 9 dicembre 2021 – In occasione del 150° anniversario della Stazione Zoologica di Napoli apre al pubblico in centro città il Museo Darwin-Dohrn (Da.DoM). Un esempio unico in Italia di centro scientifico-culturale rivolto alla biodiversità marina ed alla evoluzione della vita in mare.

Nel pomeriggio una visita guidata del Museo organizzata e curata da un cicerone d’eccezione, il prof. Ferdinando Boero, docente dell’Università Federico II e Presidente della Fondazione Dohrn alla quale partecipano un gruppo selezionatissimo di persone, tra cui i nostri due rappresentanti Mery Albano e Roberto Minerdo, ambasciatori a questo importante appuntamento che celebra la ricerca, il mare e la sua tutela.

“L’occasione della visita al Museo è stata favorevole alla creazione di una partnership tra la Fondazione e l’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare ONTM – dice Roberto Minerdo – La stazione zoologica di Napoli è l’esempio di come il mare va conosciuto e rispettato. La sua storia, il futuro di questo bene inestimabile dipende dall’impatto che l’uomo avrà in questi anni sull’ambiente. L’innovazione e le tecnologie che l’osservatorio già da oggi supporta sono uno dei tanti esempi per svolgere un’attività di tutela effettiva del mare e di tutti i suoi derivati non dimenticandosi mai della continua ricerca per la creazione di una nuova sostenibilità ambientale” conclude Minerdo, Consigliere Delegato Affari Istituzionali e Comunicazione di ONTM.

Pomeriggio al Museo Abbiamo partecipato ad una speciale visita guidata curata da un cicerone d’eccezione: il professor Ferdinando Boero. La visita inizia già nell’atrio dove le illustrazioni su un murales ci incantano.

Ripercorrono le storie di Charles Darwin e Anton Dohrn, i due giganti della scienza e della biologia evoluzionistica. Il professor Boero ci riporta agli anni della loro conoscenza e di quando lo scienziato tedesco decise di divulgare le teorie evoluzioniste di Darwin.

Ci racconta “come 150 anni fa egli abbia fondato la Stazione Zoologica di Napoli, che oggi porta il suo nome, per dimostrare la fondatezza della teoria dell’evoluzione di Darwin. Tra i due si sviluppò una fitta corrispondenza e Darwin finanziò personalmente l’impresa di Dohrn. I ricercatori di tutto il mondo che lavorarono alla Stazione Zoologica studiarono la biodiversità del Golfo di Napoli e, attraverso di essa, indagarono i processi di base del funzionamento della vita. Questa è ancora la missione della Stazione Zoologica oggi”.

Il giardino e le sale del Museo Il Museo è circondato da un grande giardino che ospita dei fantastici batiscafi e dove si affaccia un’ampia vetrata dalla quale si intravede una gigantesca carcassa di capodoglio. Entriamo nelle sale del Museo e iniziamo un viaggio negli oceani attraverso il tempo, sulle orme di Darwin e Dohrn. Tra reperti, mappe, fossili e colori incredibili, il professore ci illustra, in un racconto semplice e straordinario, i misteri dell’origine della vita, i movimenti l’acqua, le correnti dei mari e degli oceani, ricordandoci molto spesso che c’è bisogno di conoscenza per capire cosa dobbiamo andare a tutelare. Siamo anche passati per gli abissi, una sala dove è riprodotta l’atmosfera marina a miglia di metri con suoni e colori del mare profondo.

Cosa si impara al Museo Darwin-Dohrn Come arriva la luce negli abissi? Cosa mangiano le cozze? E le balene? Come ha origine la vita? Sono solo alcune delle curiosità che una visita al Museo Darwin-Dohrn può soddisfare. Conoscere il mare e le sue immense creature ci aiuta a comprendere i meccanismi che hanno portato alle forme di vita attuali. Il mare ospita la parata della biodiversità – come ama definirla Boero – dalle più semplici alle più complesse e come gli organismi marini si muovono, si nutrono e si riproducono.

“I musei scientifici – ha sottolineato il direttore Roberto Danovaro, – sono uno straordinario strumento non solo di conoscenza per il grande pubblico ma anche di ricerca. Qui gli scienziati potranno studiare oltre 10.000 reperti biologici accumulati nel corso di oltre 100 anni di campionamenti e comprendere meglio l’effetto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità nel Mediterraneo, le differenze a livello molecolare tra organismi di un secolo fa ed oggi o la perdita di specie nei nostri mari”.

L’Arte al Museo “Oltre ad esporre reperti storici il Museo si avvale dell’arte come strumento di comunicazione, ed utilizza opere di artisti come Gennari, Rey e Troll, oltre alla maestria di chi ha curato le ricostruzioni degli organismi e la grafica”.

La Glass Cage ospita la collezione zoologica del Golfo di Napoli La Glass Cage è una maestosa vetrata di 6 metri di altezza multipiano che sovrasta la sala polifunzionale del Museo, raccoglie i 10.000 reperti storici della Stazione Zoologica, molti dei quali dello stesso Salvatore Lo Bianco, preparatore dei tempi di Dohrn. Il percorso museale include anche un viaggio attraverso gli studi e le carte antiche del Golfo di Napoli, le scoperte degli oltre 20 premi Nobel passati per la SZN, fino ad arrivare alle ricerche attuali aggiornate ed esposte mese per mese.

Fine della visita guidata – Ed eccoci infine, di nuovo davanti a quella bellissima vetrata, questa volta affacciata sul mare di via Caracciolo che protegge il reperto simbolo del Museo Darwin-Dohrn: un grande scheletro di capodoglio, spiaggiato a Ischia a Natale del 2018 e recuperato dagli stessi ricercatori della SZN.

Grazie ancora alla Fondazione Dohrn per l’invito. E’ stato per noi un gran privilegio essere stati guidati dal prof Boero, scienziato di fama internazionale e uomo appassionato alla scoperta del Museo del Mare e delle sue meraviglie. Visitare il Museo Darwin-Dohrn: un’esperienza unica, assolutamente da non perdere!

Condividiamo qui il link al sito della Stazione Zoologica di Napoli che cura le attività per l’Aquarium, il Turtle Point e Osservatorio del Golfo di Napoli e, dal 9 dicembre, il Museo Darwin-Dohrn (DaDoM).

https://www.szn.it/index.php/it/museo-archivio-biblioteca/museo-darwin-dohrn

La cerimonia di inaugurazione del Museo Al taglio del nastro erano presenti insieme al prof Boero, il Presidente della SZN Roberto Danovaro, l’Assessore all’Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania Valeria Fascione, l’Assessore all’Ambiente e al Mare del Comune di Napoli Filippo Mancuso, utti uniti nel comune intento di restituire ai cittadini non solo di Napoli e della Campania ma di tutta Italia un bene nella sua piena fruizione dopo tanti anni di abbandono.

Il Museo Darwin-Dohrn, infatti, sorge all’interno della Villa Comunale nella “Casina del Boschetto” che è tornata a nuova vita a seguito di un’importante opera di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione deliberata nel 2015 dall’amministrazione del Comune di Napoli e finanziata dalla Stazione Zoologica.

Fondata nel 1872, la Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine – è l’Ente di riferimento a livello nazionale e internazionale per lo studio della biologia marina ed ecologia marina, evoluzione degli organismi marini, biochimica marina, biologia molecolare, neurobiologia all’oceanografia biologica, dalla botanica marina alla biologia cellulare, alle biotecnologie marine eco-sostenibili.

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