Il mare al centro dell’architettura economico sociale del Paese
Mare, innovazione tecnologica e politiche sociali ed economiche sono stati tra i temi trattati durante il Convegno cui hanno fatto da cornice gli stati generali dell’Osservatorio nazionale tutela del Mare. L’analisi di Federico Ottavio Pescetto, vice presidente dell’Osservatorio.
Tanti gli argomenti trattati a Roma, Palazzo Colonna, durante gli stati Generali dell’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare, occasione durante la quale il mondo delle imprese, rappresentanti del settore innovativo e tecnologico, società civile e istituzioni hanno avuto modo di sedersi intorno allo stesso tavolo per fare il punto sulle sfide presenti e future dell’Italia in campo ambientale, energetico, economico e – soprattutto, per quanto riguarda questa occasione – alimentare. Fil rouge della giornata il tema stimolato dal ministro Lollobrigida: “Il Mare tra sostenibilità e sovranità alimentare”.
È stato, difatti, lo stesso ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste a tracciare il perimetro di una giornata che ha visto la partecipazione – tra gli altri – anche di Ispra, con la sua direttrice generale Maria Siclari, e del Cnr Iriss, con il direttore Massimo Clemente, i quali sono intervenuti, insieme a Roberto Minerdo e Luca Sisto, rispettivamente, presidente di Ontm e direttore generale di Confitarma, nonché, Florinda Scicolone, in un dibattito che, riprendendo le parole del ministro Lollobrigida, ha evidenziato come sia fondamentale “[…] ridare all’economia del mare il posto strategico che le spetta all’interno del settore primario italiano”, sottolineando che è tra le priorità del Dicastero “[…] sostenere e rafforzare gli strumenti che abbiamo a disposizione e difendere in Europa e nel mondo la cultura del mare come elemento strategico per lo sviluppo del Paese nell’interesse della nazione, del settore e di tutte le persone che operano nella comunità marina nazionale”.
Parole che si sposano non solo con la mission di Ontm, ma anche con la sua programmazione 2023, dove la valorizzazione della risorsa Mare, quale asset strategico dell’architettura economico sociale del Paese, vedrà il concretizzarsi di una importante sintesi tra ricerca e innovazione tecnologica da un lato e, dall’altro, grande attenzione ai principali temi sociali e alle sfide socio economiche che l’intera società dovrà affrontare.
Difatti, pur riconoscendo l’assoluta centralità di una attività volta all’individuazione, implementazione e sviluppo di nuove soluzioni e modelli tecnologici ed economici utili a raggiungere un equilibrio sostenibile tra esigenze di sviluppo della società e tutela dell’ambiente, con particolare riferimento all’ecosistema marino, l’Osservatorio ha da sempre posto un’attenzione particolare anche – e soprattutto – all’attività di diplomazia ambientale, che si sostanzia nella ricerca e promozione di un equilibrio tra le istanze proveniente dai principali stakeholder di riferimento: l’ecosistema ambientale e, in particolare, marino, il mondo economico e la collettività.
Riprendendo le parole di Roberto Minerdo, Presidente Ontm: “Ontm si fa forte della sua capacità di portare a sintesi due diverse identità: da un lato l’innovazione tecnologica e, dall’altro, la diplomazia ambientale. Siamo difatti convinti che la sola capacità di individuare e implementare soluzioni tecnologiche e modelli economici innovativi nei diversi campi della tutela e valorizzazione dell’ecosistema marino e della blue economy non possa essere sufficiente; è necessario essere in grado anche di comunicare verso tutti gli stakeholder, promuovendo un equilibrio tra le esigenze dell’ecosistema ambientale, il mondo economico e la collettività”.
Sintesi, quella tra innovazione tecnologica e diplomazia ambientale, plasticamente rappresentata – proprio – dagli Stati Generali di Ontm moderati dal presentatore Rai Massimiliano Ossini, dove imprese attive in vari settori dell’economia nazionale e internazionale, innovatori, istituzioni e società civili sono stati chiamati a confrontarsi sul tema della sovranità alimentare, sulla sua centralità all’interno della filiera socio economica legata al Mare e, più in generale, alle zone costiere. Sovranità da intendersi non solo nei termini di indipendenza, ma anche di valorizzazione di una parte fondamentale del patrimonio italiano, fatto di prodotti di eccellenza, tradizioni tramandate da secoli e costante innovazione votata alla sicurezza del prodotto agro alimentare.
FONTE: Formiche