Stati Generali dell’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare

Dic 19, 2023News

Il Cluster Mare per una nuova centralità mediterranea dell’Italia. Ambiente, Economia, Sicurezza e Sostenibilità

 

L’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare ha organizzato a Roma il 19 dicembre gli Stati Generali, un’occasione per valorizzare la risorsa Mare quale asset strategico dell’architettura economico sociale del Paese.
Il tema del mare durante gli ultimi anni ha assunto una importanza via via crescente nel contesto nazionale. Quest’anno, dopo un percorso che ha visto il contributo delle amministrazioni centrali, degli enti di ricerca tra cui ISPRA e delle associazioni di categoria nell’ambito del CIPOM – Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare, è stato adottato il Piano Nazionale del Mare: uno strumento importante per mettere a sistema tutti gli attori coinvolti negli ambiti Ambiente, Economia, Sicurezza e Sostenibilità citati nell’incontro di oggi” – ha dichiarato il Direttore Generale ISPRA, Maria Siclari.

 

 

 
 

L’Italia sta definendo le proprie zone economiche esclusive nel Mar Mediterraneo aprendo opportunità di importanza fondamentale per il nostro paese, si pensi allo sviluppo degli impianti di produzione di energia rinnovabili, eolico offshore in primis o allo sviluppo della geotermia, ma, al contempo, aumentando il livello di responsabilità per quanto attiene alla protezione e alla tutela degli ambienti marini” – he detto il Direttore Generale. “Le zone economiche esclusive coprono ambiti marini con fondali che vanno ampiamente oltre i 2000 metri di profondità e le 12 miglia dalla costa, attualmente presenti nelle nostre acque territoriali. Conoscere, tutelare e proteggere tali ambienti pone sfide tecniche e scientifiche notevolissime. La biodiversità marina gioca un ruolo centrale in tutto ciò ma le pressioni alle quali è sottoposta debbono ormai tenere conto anche degli effetti dei cambiamenti climatici, con particolare riguardo all’aumento medio della temperatura del Mar Mediterraneo e agli eventi estremi, quali ad esempio i medicane, termine nato dalla fusione delle due parole inglesi “mediterranean hurricane”, i cosiddetti appunto uragani mediterranei” – ha concluso il Direttore Siclari.

 

FONTE: ISPRA